Cos’altro ancora dobbiamo ascoltare, cos’altro ancora dobbiamo vedere? Vogliamo continuare a restare sordi, ciechi e soprattutto muti? Vogliamo trastullarci nell’illusione che prima o poi l’immondizia finirà di pioverci addosso?
Le parole dell’uomo che concludono il film reportage di Sabina Guzzanti Draquila, l’Italia che trema sono sacrosante:
È la dittatura della merda, ma non della tortura ... Oltre un certo limite non hai la forza per opporti a questo … Io ho parlato con un sacco di gente che è stata sotto le dittature … Dopo anni ripetevano: “Adesso cade, non può durare”. Questa è la grande illusione: che ciò che è vuoto e che è fasullo non possa durare. Non è vero: dura.
Ma chi lo fa durare? Chi permette ad un individuo immorale, ad un criminale incallito, ad un nano repellente di governarci e di rappresentarci nel mondo? Noi. Noi con la nostra modesta esistenza, noi che annaspiamo tirando a campare nella melma che ci circonda, noi che scappiamo all’estero, noi che ci tappiamo le orecchie, che ci accontentiamo di addormentarci tutti i giorni dicendoci: “nel mio piccolo ho la coscienza pulita”. Io mi riconosco in parte responsabile della situazione attuale, perché finora ho taciuto e non ho reagito. Mi vergogno, mi vergogno profondamente da Italiana all’estero della nostra omertà, del nostro lassismo, del nostro rincoglionimento morale. Forse i nostri genitori ci hanno dato troppo da mangiare e poco coraggio da investire nella lotta.
La ricordate tutti la telefonata tra gli imprenditori Piscicelli e Gagliardi intercettata dopo poche ore dal terremoto dell'Aquila:
A: Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto, qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno, B: No, lo so (risata comune) A: Così, per dire, per carità poveracci … Vabbuò, ciao. B: Io ridevo stamattina alle tre e mezza dentro al letto. A: Io pure (risata). Vabbuò va, ciao.
Ridevano di uomini, donne e bambini morti. RIDEVANO.
Ridevano come alcuni immaginano che abbia riso Nerone vedendo Roma in fiamme la notte del 18 luglio del 64 d. C. L’imperatore romano è stato pesantemente accusato dagli storici contemporanei e rivalutato solo da una parte della storiografia moderna, noi il Premier lo abbiamo lasciato proseguire a briglia sciolta nel suo delirio fino allo scoppio degli ultimi scandali.
Leggi ad personam, truffe, speculazioni, falsi in bilancio, insulti ai cittadini ed abusi contro le donne, contro ragazzine, sfruttamento di una catastrofe, connivenza con la malavita organizzata, rovina della reputazione del paese a livello planetario. Nel mondo ci si chiede: dove sono gli Italiani? Perché sopportano ancora?
NON È NORMALE. QUESTO NON È NORMALE!
Grazie. ricordare che non è questa la normalità è basilare. spesso si trova invece un sostrato di disillusa accettazione del tipo, "ma sai, siamo in Italia, funziona così" radicato nel parlare e nel progettare delle persone.
RépondreSupprimerL'esempio della Tunisia dovrebbe farci pensare.
Di proposte è gravida l'Italia, ma forse ci vorrebbe davvero quell'iniziativa dal basso in grado di fare cose grandi.
Pietro
L'unica cosa su cui non sono d'accordo è che ci siano stati degli abusi contro le donne, contro le ragazzine. Per il resto hai ragione. Anche se qui parlavi di Berlusconi, credo che siamo sempre in una dittatura della merda. Anche con Monti.
RépondreSupprimerLa "dittatura" di Monti si è appena conclusa e Berlusconi ha dichiarato che è finita la sospensione della democrazia. In un certo senso hai ragione,la dittatura nell'antica Roma era proprio quel che è stato il governo Monti:una magistratura straordinaria che durava non più di 6 mesi (quella di Monti è durata poco più di un anno), il dittatore era nominato solo il situazioni di emergenza. Noi eravamo, grazie a Berlusconi, e non solo a lui, proprio in questa situazione. Se sia stata una buona o una cattiva "dittatura" non posso ancora giudicarlo, certo è stato un governo di estremo rigore.
RépondreSupprimerQuanto alle donne, l'abuso è anche psicologico, credo che per alcune possa essere andata così, non per tutte, questo è evidente.