Ore 17 : 50, cinéma La Clef, 34 rue Daubenton, Paris, 5ème arrondissement.
La pecora nera di Ascanio Celestini, sublime storia sulla follia, le sue radici, la sua verità, la sua poesia, la sua funzione nel mondo. Film a due schieramenti: da un lato matti, bambini e puttane, dall’altro uomini e donne sani, cresciuti in una ferma presunzione di normalità grazie alla placida accettazione dei dogmi religiosi e/o sociali, calati corpo e anima nel supermercato mondiale dei sistemi, in breve, uomini i cui evidenti disturbi sono socialmente accettati e giustificati. Film correttamente classificato come commedia drammatica: in effetti, anche ignorando l’etichetta di genere, si ride e si piange nell’arco di un’ora e trentatre minuti.
Non è tuttavia sul film che volevo soffermarmi, ma sul piacere insolito di andare al cinema all’estero a vedere una buona pellicola in italiano, in versione originale sottotitolata. La sensazione è quella d’essere, in un certo senso, spettatori privilegiati: tante sfumature che tu puoi cogliere nell’inflessione dialettale, nel colore dell’espressione gergale e nell’intonazione delle voci sono solo per te e gli altri Italiani in sala. Questa suppongo sia stata la ragione per cui ero l’unica a ridermela ed “a piangermela” di vero gusto.
In Italia il privilegio di vedere di tanto in tanto un film nella loro lingua gli stranieri non ce l’hanno, perché TUTTO è sistematicamente doppiato. Omaggi e complimenti vivissimi alla mirabile scuola di doppiaggio italiana che ci delizia, e lo dico con sincerità, con le sue voci suadenti. Tuttavia, non sarebbe ora di prendere in considerazione l’idea di proporre anche qualche film in versione originale e di farlo non solo nel minuscolo cinema d’essai conosciuto dal proprietario ed altre due persone?
Le ricadute positive sarebbero numerose: fondamentalmente si creerebbe un mezzo attraente per stimolare giovani ed adulti ad un miglioramento della dizione nelle lingue moderne più studiate e si offrirebbe al pubblico la possibilità di apprezzare le vere doti vocali degli attori ed i tanti significati veicolati dalla voce che nel doppiaggio si perdono. Ecco dunque, una semplice digiproposta che da tempo volevo gettare in rete nella speranza che qualche pesce abbocchi.
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire