Ipazia di Alessandria |
Non so quanti abbiano notato, anche solo gettando uno sguardo alle foto sui
giornali ed in rete, che, a dispetto di tutta la retorica pro-femminista, le
grandi assenti di questa retoricissima e rumorosissima campagna
elettorale sono state proprio le donne. Facciamo una rapidissima rassegna.
Elezioni
primarie del centro sinistra: una sola donna, la Puppato, naturalmente rimasta
in netta minoranza, accanto a quattro uomini.
Candidati-leader
dei maggiori partiti in corsa alle elezioni: solo uomini, Bersani, Monti,
Grillo, Berlusconi, Vendola, Ingroia, Giannino, Maroni.
Nella stampa, alla testa dei
più importanti testate, solo direttori: il Corriere della sera, la Repubblica,
L'Unità, il Fatto Quotidiano, la Stampa, Il sole 24 ore, l'Avvenire, il Resto de Carlino. Si salva
il Manifesto con la Rangeri, che caso! Una volta si salvava anche l'Unità.
Quel che è più
ridicolo è che tutti questi signori si riempiono la bocca di parole come
parità, equità, uguaglianza e poi ... l'unica concessione che ci fanno è di usare il femminile prima del maschile nei discorsi pubblici, un piccolo
contentino formale decoroso e poco dispendioso.
Nilde Iotti |
Che la condizione
delle donne in Italia sia infima e tristemente arretrata si sapeva già, ma la triste realtà è apparsa in questi ultimi mesi ed in queste elezioni in
modo talmente evidente che vi chiedo e mi chiedo, perchè? Mancanza di tempo?
Mancanza di slancio? Mancanza di spazio? Talmente deluse che preferiamo stare a
guardare? Talmente timorose che non vogliamo rischiare? Eppure accettiamo tanti
compromessi, ci accontentiamo di essere "chirichette", portavoce,
compagne, di fare le seconde, le terze. Ci sta bene servire, seguire, guardare,
dormire?
Francamente
preferirei entrare per seconda in una stanza o essere nominata per ultima, ma
decidere per prima o solo, semplicemente, preferirei decidere.
Qualcuno ha
parlato della Bonino Presidente della Repubblica, sarebbe già un buon inizio ...
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