I versi che seguono furono incisi sul coperchio di un sarcofago rinvenuto a Roma oltre Porta Flaminia nel XVIII secolo, il reperto risale circa al II-III secolo d. C. ed è decorato da rilievi che ritraggono il defunto M. Sempronios Nikokrates in compagnia delle sue adorate Muse.
Μ(άρκος) [Σεμπρώνιος Νεικοκράτης]
ἤμην ποτὲ μουσικὸς ἀνήρ,
ποιητὴς καὶ κιθαριστής ∙
μάλιστα δὲ καὶ συνοδείτης ∙
πολλὰ βυθοῖσι ∙ καμών ∙
ὁδηπορίες δ’ ἀτονήσας ∙
ἔνπορος εὐμόρφων γενόμην,
φίλοι, μετέπειτα ∙ γυναικῶν ∙
πνεῦμα λαβὼν δάνος οὐρανόθεν
τελέσας χρόνον αὖτ’ ἀπέδωκα,
καὶ μετὰ τὸν θάνατον
Μοῦσαί μου τὸ σῶμα κρατοῦσιν.
M(arcus) Sempronios Nikocrates.
Un tempo fui musicista, poeta e citarista, ma soprattutto membro del sinodo degli artisti dionisiaci, spesso stremato dai mari e giù di tono per i troppi viaggi. Divenni poi, cari amici, mercante di belle cose, ovvero di donne. Il soffio vitale lo presi in prestito dal cielo e lo resi di nuovo una volta scaduto il mio tempo, anche dopo la morte il mio corpo è posseduto dalle Muse. (trad. conforme all’originale, artistica, ma non casuale)
Posso assicurare che non si tratta di un falso, il reperto esiste davvero, nel 1804 fu venduto ad un collezionista inglese ed ora si trova presso il British Museum (Inv. GR 1805. 7-3. 152). Il testo è stato pubblicato da ultimo da Christophe VENDRIES, Le couvercle du sarcophage de M. Sempronios Nikokratès, « poètes et cithariste » (L. Moretti, IGUR 1326), in Musique et poésie dans l'antiquité, éd. G.-J. Pinault, Clermont-Ferrand 2001, p. 109-121.
Questo digigramma è per tutti quelli che hanno perso la speranza. Non disperate! La terza parte del poema, quella in cui Marco rende l'anima al cielo, ma noi sappiamo che in realtà l'ha presa in prestito alcuni piani più in basso, presto o tardi si realizzerà anche per la sua reincarnazione. Il momento fatale prima o poi arriva per tutti e la speranza è l’ultima a morire. Noi siamo del Partito di Pandora!
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