La catastrofe non è soltanto una rappresentazione mitologica creata a posteriori per giustificare un cambiamento radicale, ma è prima di tutto una reazione spontanea in un sistema giunto a livelli critici di saturazione, un evento ineluttabile invocato da ogni cervello sano.
Volgarmente parlando, è come quando hai una forte indigestione e, dopo ore di indicibili sofferenze, ti risolvi a prendere il bicarbonato col limone. Solo che in un organismo regolato dalle leggi del mercato e costituito da cellule pigre l’effervescenza blanda di qualche volenteroso non basta, bisogna aspettare pazientemente la crisi. Se l’indolenza e la cecità dei governi non cessa, se il malato è tenuto in vita da macchinari usurati ed interventi di emergenza, non c’è da preoccuparsi: il diluvio prima o poi arriva e quando arriva spazza via tutti.
Ecco quello che accadrà, ecco quello che temiamo e speriamo. Nel frattempo, prepariamo diligentemente la nostra barca e non dimentichiamo di portarci dietro i valori smarriti da chi ci ha preceduto e con essi il ricordo del loro contrario.
Ecco un post che somiglia un po' ad una puntata di Siamo fatti così, ma è vero, siamo proprio fatti così.
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