jeudi 3 mars 2011

Inculcare?

«Crediamo nell’individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto di realizzare se stesso, di aspirare al benessere e alla felicità, di costruire con le proprie mani il proprio futuro, di potere educare i figli liberamente, e liberamente vuol dire di non essere costretti a mandarli a scuola, in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell’ambito della loro famiglia»

             Silvio Berlusconi, 26 febbraio 2011
                                                 (originale ripresa del discorso del 6 febbraio 1994)  

Una breve analisi. Un inno alla libertà dell’individuo in perfetto stile americano con un unico grande soggetto passivo: i giovani.
Tre punti fondamentali:
1. Inculcare ed educare non sono la stessa cosa.
2. Insegnanti e genitori hanno ruoli diversi, o almeno così dovrebbe essere.
3. Nessuno dovrebbe mai permettersi di inculcare nulla se non il rispetto per la vita e la persona umana.

Nelle parole del Presidente gli studenti sono parte passiva alla mercé di genitori ed insegnanti. Se fossi uno studente mi sentirei alquanto offesa da questa concezione pederotica dell’educazione dal sapore fortemente neoclassico.
Andiamo ragazzi, siete davvero così malleabili, teneri e sprovveduti da “farvi inculcare” da chicchessia a casa o a scuola? Non lo credo.
Non è che forse educare significa fornire gli strumenti per crescere ed evolvere sempre in meglio, offrire un metodo e proporre con passione e chiarezza percorsi per acquisire una capacità di analisi e di giudizio tale da non farsi inculcare da nessuno!
Per quanto riguarda l’ignoranza dell’allievo Berlusconi rinvio al Ricostituente e sottoscrivo.

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