vendredi 30 décembre 2011

Offese al Presidente della Repubblica


Il video dice il reato:
Il codice stabilisce la pena. 
Codice penale. Libro II. Titolo I.
278. Offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica.
Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Articolo così modificato dalla L. 11 novembre 1947, n. 1317.

Non c'è molto da dire o da dibattere, nè sussistono attenuanti: se fossimo un paese serio una serie di insulti verbali e gestuali di questo tipo dovrebbe essere punita come previsto dal codice.

lundi 19 décembre 2011

Musée des lettres et des manuscrits de Paris


Les Parisiens qui connaissent ce petit bijou au cœur du Quartier Latin, au 222 du boulevard Saint-Germain, ne sont pas aussi nombreux qu’on le voudrait. Et pourtant, le Musée des lettres et des manuscrits organise souvent des expositions temporaires de haut niveau : cet été c’était autour des Lettres des peintres, alors qu'actuellement on expose Les messages secrets du Général de Gaulle. De plus, on y trouve une très riche collection permanente d'écrits sortant directement des mains des grandes noms de l’histoire, de la littérature, des beaux arts, de la science et de la musique.
La visite ferait la joie de tous ceux qui s'intéressent à l'écriture en tant qu'instrument de communication et aux manuscrits comme expression immédiate de la pensée humaine et de la connaissance historique. Un double intérêt donc, documentaire d'une part et purement graphique de l'autre, pousserait ceux qui n’habitent pas loin de Paris à un petit déplacement ...
La visite virtuelle mérite, elle aussi, un petit clic pour se faire une idée du patrimoine conservé par ce musée ou pour revoir plus attentivement certaines pièces. La présentation des objets exposés est particulièrement claire et élégante, ce qui rend le voyage entre écrits et écritures vraiment agréable : l’organisation thématique par petits lots homogènes avec des zooms sur des personnages majeurs ou, en tout cas, mieux représentés dans l’ensemble muséal, est la plus logique dans un cadre aussi riche et varié. Les manuscrits se découpent et s’affichent à l’écran dans une architecture de site simple, mais justement pour cela gratifiante pour l’œil : on trouvera un petit résumé du contenu du document à droite et le texte lui-même à gauche. Le recours à la loupe à trois niveaux d’agrandissement donne aux textes-images une dimension nouvelle et nous permet d’en apprécier des détails sur lesquels une vue sans support numérique serait peut-être passée trop rapidement.
Enfin, le mieux ne serait-il pas de se laisser conduire par les traits des crayons et des plumes, en vrai ou en restant à la maison, et d'ainsi trouver, ou retrouver, l'envie de faire couler de l’encre sur une feuille de beau papier ? 


vendredi 2 décembre 2011

Cadendo dalle Nuvole sulle Ali dell'Airone



Una  delicata galleria poetica in bianco su sfondo nero, immagini e parole che traspirano vita vissuta pienamente in tutte le sue più sottili e nitide emozioni. Le ali di una giovane anima si spiegano con forza e senza paura nella tela appiccicosa della mediocrità.


Le Immagini sono davvero di ottima qualità e poi quel bel tripudio di Maiuscole ... E ... non c'è altro da dire, c'è solo da vedere e da leggere ...

samedi 26 novembre 2011

La piel que habito



… Vive ormai in un appartamento accanto ad un minuscolo cinema d’essai. Sul portone un curioso cartello: “Con meno di tre spettatori la proiezione sarà annullata”. Fortunatamente eravamo in 4 ad andare a vedere l’ultimo film di Almodóvar liberamente ispirato al romanzo di Thierry Jonquet, Mygale.  

Un caffè forte, anzi molto forte, ma di eccellente qualità. La mano del regista è come il bisturi del chirurgo plastico, non trema mai, non tralascia nulla. Tutto è curato nei minimi dettagli e direi molto più che d’abitudine: i quadri, gli oggetti, la scelta dei colori (molto rosso, bianco e nero, si vedano le locandine ed i titoli) le acconciature, le note di un’intera orchestra. Pochissime le scene di esterni: la sofisticatezza degli arredi domestici e delle sale chirurgiche si staglia contro immancabili scorci di Spagna (principalemente un cigarral presso Toledo). Del selvaggio carnevalesco che caratterizza altre pellicole di Almodóvar non resta che un povero tigrotto arrapato, il fratellastro di Robert Legrand.
Sono entrata con l’idea che mi sarei trovata di fronte ad un sarto simile a Buffalo Bill nel Silenzio degli innocenti e invece no. Il nesso pelle-vestiti c’è, non per niente la madre di Vicente/Vera gestisce una sartoria, ma la tela è molto più complessa ed avviluppa con parecchi metri di stoffa tutto il torbido ed il morboso dei rapporti familiari, filiali, coniugali, fraterni. 
L’atmosfera è glaciale, non si troverà il calore e la passione delle donne di Almodóvar, il sesso è violenza e dolore, l’amore è attaccamento perverso. Per chi guarda non lacrime, ma brividi a fior di pelle.
Ho visto un nuovo Almodovar, più preciso, più puntiglioso e certamente più tagliente che commovente. 
Fortuna che Penelope era occupata, perchè Elena Anaya era molto più adatta alla parte e l'ha sostenuta con particolare intensità. Come dimenticare nella scena finale quegli occhi rossi, liquidi di commozione, orlati di mascara Chanel, gli occhi di un figlio martirizzato che torna da sua madre?  
Ci si può chiedere se Vera avrà un futuro. Certo il personaggio potrebbe vivere ancora, magari in una serie, ma forse no, perché torturala ancora?

mercredi 16 novembre 2011

Full Monti: squattrinati organizzati


E su questo post rapidissimo si chiude il sipario, speriamo il più a lungo possibile, su una lunga sequenza di digiappelli, digitirate amare, digipolemiche. Che sensazione impagabile di grande relax! Quante nuove strade si possono esplorare quando non ci si deve più preoccupare quotidianamente di reagire per difendere i diritti costituzionali e la dignità umana dove questi dovrebbero essere normalmente garantiti!

Oggi leggevo i profili dei nuovi ministri: sembra strano vedere tante teste pensanti, tanta competenza, tanta professionalità. Visi certo non giovanissimi, anzi direi che l’età media resta nella buona tradizione geriatrica italiana, ma certamente molto rassicuranti. Tutte queste competenze, questi curricula così pazzeschi che uno si sente una pulce solo dopo averne letti due, è tutto vero? Ma ci pensate che avevamo la Carfagna? La Maria Star Gelmini, Brunetta, Bossi? E poi soprattutto avevamo Calderoli, quello che con una maglietta rischiava di farci arrivare addosso una grandinata di bombe! Tra la settimana scorsa ed oggi pare ci sia un abisso. Peccato che anche nei conti pubblici ci sia una voragine. Mah, vedremo ...
Insomma, la nuova squadra fa in effeti una certa buona impressione, se poi uno fa il confronto prima e dopo, è logico che la Merkel e Sarko hanno intasato le linee. 
Ma va là che oggi anche il nostro buon Pastore Tedesco dovrebbe fare un fioretto ed evitare di mettere il broncio per un bacino in una campagna contro l’odio. Dai Benedict fai buon viso, stai a cuccia. Anzi, baciamoci tutti per solidarietà!
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