samedi 26 mars 2011

PAR CONDICIO (QUOTE CELESTI)


In questa radiosa giornata d'inizio primavera, di ritorno da una lunga ed interessante immersione nella fauna cittadina del sabato pomeriggio lionese, scrivo per lanciare un call for papers (fr. appel à contribution, it. : non sarebbe un’idea del tutto sciocca creare un’espressione equivalente). 

La stupidità umana non ha limiti

Assumerò questo assioma, universalmente condiviso e supportato da aforismi di ogni sorta e levatura, per sviluppare un paio di considerazioni secondarie di ordine qualitativo. 

La stupidità non ha limiti d’età, di luogo, di tempo e soprattutto di sesso. Mi vorrei soffermare su quest’ultimo assunto per una precisazione breve, ma necessaria, sulla pagina più amata del blog: il coglionazzo. Ottusità e superficialità sono unisex, su questo non c’è dubbio alcuno, ma l’autrice della pagina in questione possiede due cromosomi X ed un background di esperienze nel settore che hanno un volto eminentemente maschile.
Mi rivolgo pertanto a chi ha alle spalle e sul groppone una diversa esperienza, uomini e donne naturalmente. Nessuna resistenza da parte della redazione alla creazione di uno spazio dedicato alle Paris Hilton di turno, alle vere costolette d’Adamo, alle piante ornamentali da appartamento, alle bambole gonfiate cultrici del botox, alle maschere di Carnevale 365 giorni all’anno, alle schiave della dieta del minestrone, alle oloturie piagnucolanti che ingombrano le vie del mondo. Solo avrei bisogno del vostro aiuto, del vostro estro creativo e delle vostre perle letterarie che potete inviare, di qualunque tipo sia il bersaglio, a:   

lundi 21 mars 2011

Il nostro tempo è adesso - 9 aprile

Un post rapidissimo per segnalare il sito “il nostro tempo è adesso” ed invitarvi, come d’abitudine, ad aderire, partecipare, fare rumore, creare consapevolezza, fare rete, far sentire le voci di una generazione che per troppo tempo ha subito la beffa dei Co.co.co, Co.co.pro, delle collaborazioni occasionali, dei tirocini, delle consulenze, dei contratti a tempo determinato, di tutto il mercato del lavoro flessibile catalizzato dalla Legge Biagi.
Assunti il lunedì e licenziati il venerdì, mutilati nelle speranze, ibernati nei progetti di costruzione di una carriera e di una famiglia, obbligati a diluire il tempo d’ingresso nel mondo del lavoro in inutili master e specializzazioni (chi mai potrà scordare le SISS, il grande furto d’anni e di denaro favorito e sostenuto dal Ministero della pubblica distruzione!). Abbiamo a lungo covato il nostro malessere, fin troppo silenti e pazienti, abbiamo ascoltato le voci pietose e compassionevoli di chi ci ha condannati all’incertezza cronica del domani spendendo tutto lo spendibile, mangiando tutto il mangiabile e pensionando tutto il pensionabile. Ora è tempo di reagire e di costruire un futuro migliore per noi e per i nostri figli!

samedi 12 mars 2011

La vita continua ...

Stasera film, birra e pizza da asporto: che strano che il rito del sabato sera si possa celebrare, quando si percepisce che un’onda di morte si è abbattuta dall’altra parte del mondo. Forti delle moderne difese contro i capricci della natura, balliamo su un palco mobile ed infido. Ci illudiamo che bastino una lampada tascabile, un cellulare ed un edificio a norma a metterci in salvo. 
Nelle ultime settimane il mio paese natale ha udito i boati della terra ed ha ascoltato con apprensione i responsi della protezione civile. In questi giorni apprendiamo che a migliaia di chilometri di distanza dall'Italia una catastrofe senza precedenti ha cancellato vite e paesi. Sì, siamo proprio tutti sotto lo stesso cielo, ma soprattutto siamo tutti sopra la stessa terra.
E mentre gli Italiani scendono in piazza per difendere la democrazia e la costituzione minacciate da un esecutivo servo di un egocentrismo diffuso e di un leader che cavalca questa piaga come meglio non si potrebbe, il bel volto di un’isola lontana è rovinato e straziato. Una riflessione certo poco originale quella sulla precarietà del genere umano, ma purtroppo sempre così drammaticamente attuale. Non ci stanchiamo mai di ripeterla! Non essere eterni è un amaro privilegio, non sprechiamolo servendo solo noi stessi!
La citazione è quasi d’obbligo: 

 … A queste piagge
Venga colui che d’esaltar con lode
Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto
È il gener nostro in cura
All’amante natura. E la possanza
Qui con giusta misura
Anco estimar potrà dell’uman seme,
Cui la dura nutrice, ov’ei men teme,
Con lieve moto in un momento annulla
In parte, e può con moti
Poco men lievi ancor subitamente
Annichilare in tutto.
Dipinte in queste rive
Son dell’umana gente
Le magnifiche sorti e progressive.


samedi 5 mars 2011

Costituzione della Repubblica Italiana. Art. 9.

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Mentre il Ministero della Pubblica Distruzione, nella persona della geisha travestita da Maria Goretti che lo rappresenta, difende l’ennesima bordata del Premier contro la scuola pubblica, studenti, insegnanti e sindacati si preparano a scendere in piazza. Quando? Il 12 marzo.

Qualche breve flash sull’attualità della demolizione culturale da tempo in atto con rapidi spunti di confronto tratti dal panorama internazionale:
1. La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze rischia di chiudere, anche se per ora il Ministro Bondi pare abbia affermato che saranno trovati i fondi per salvarla.
2. La SAIA (Scuola Archeologica Italiana ad Atene) alcuni mesi fa ha rischiato di chiudere i battenti insieme ad un cospicuo numero d’altri istituti italiani. In Francia, dove attualmente la sottoscritta risiede, se qualcuno osasse tagliare i fondi all’EFA (École Française d’Athènes) sarebbe immediatamente ghigliottinato. L’École d’Athènes è un simbolo del prestigio e della cultura francese all’estero, un organismo di riconosciuto valore nazionale. I suoi membri sono una specie protetta, un’élite che tale resta per tutto il corso della loro vita accademica, è infatti rarissimo che chi è stato membro non trovi poi un posto nella ricerca.
3. In Italia l'ultimo concorso ordinario per l’immissione in ruolo degli insegnanti nella scuola pubblica è stato bandito nel 1999. In Francia esiste un concorso regolare d’agrégation che viene organizzato annualmente o al più ogni due anni. Quasi tutti i precari dell’università, titolari di un dottorato di ricerca, hanno un’agrégation, ovvero sono funzionari di stato, vincitori di concorso; ciò implica che, mal che vada, se non trovano un posto da ricercatore, andranno ad insegnare in una scuola pubblica percependo uno stipendio netto di 1890 euro ad inizio carriera e di 3173 dopo 30 anni di lavoro.

Mettiamo le cose in chiaro e cerchiamo di andare al cuore del problema: dove risiede per il governo in carica l’interesse a costruire un sistema scolastico forte, a reclutare personale competente sulla base di concorsi severi, ma regolari, a garantire ai giovani di ogni classe sociale una formazione pubblica solida e di buona qualità? L’interesse non c’è. La costruzione della tirannia passa obbligatoriamente per la distruzione della cultura, per l’appiattimento dei cervelli, per la narcotizzazione delle coscienze tramite i mezzi di comunicazione di massa.
Ma questo chi insegna lo sa molto bene, oppure per quale assurda ed astrusa ragione saremo lì, tutti gli anni, a proporre il nostro bravo percorso didattico tra Ray Bradbury, Aldous Huxley e George Orwell? Perché ci sgoliamo come dannati e ci sbracciamo come ossessi intorno ai capolavori di questi autori che di fantascientifico hanno ormai ahimè molto poco, nella speranza di educare i ragazzi all’importanza dell’autonomia e della crescita intellettuale e culturale? Non lo facciamo certo perché ci piace inculcare un’immagine distorta della realtà o perché siamo sadicamente inclini a fare del terrorismo psicologico!   

Il governo attuale irride ogni principio costituzionale su ogni versante.

Allora, dovendo selezionare il libro da imparare a memoria per preservarlo dalla distruzione, anche se mille sarebbero i buoni possibili scritti, penso che ora come ora sceglierei la Costituzione!

jeudi 3 mars 2011

Inculcare?

«Crediamo nell’individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto di realizzare se stesso, di aspirare al benessere e alla felicità, di costruire con le proprie mani il proprio futuro, di potere educare i figli liberamente, e liberamente vuol dire di non essere costretti a mandarli a scuola, in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell’ambito della loro famiglia»

             Silvio Berlusconi, 26 febbraio 2011
                                                 (originale ripresa del discorso del 6 febbraio 1994)  

Una breve analisi. Un inno alla libertà dell’individuo in perfetto stile americano con un unico grande soggetto passivo: i giovani.
Tre punti fondamentali:
1. Inculcare ed educare non sono la stessa cosa.
2. Insegnanti e genitori hanno ruoli diversi, o almeno così dovrebbe essere.
3. Nessuno dovrebbe mai permettersi di inculcare nulla se non il rispetto per la vita e la persona umana.

Nelle parole del Presidente gli studenti sono parte passiva alla mercé di genitori ed insegnanti. Se fossi uno studente mi sentirei alquanto offesa da questa concezione pederotica dell’educazione dal sapore fortemente neoclassico.
Andiamo ragazzi, siete davvero così malleabili, teneri e sprovveduti da “farvi inculcare” da chicchessia a casa o a scuola? Non lo credo.
Non è che forse educare significa fornire gli strumenti per crescere ed evolvere sempre in meglio, offrire un metodo e proporre con passione e chiarezza percorsi per acquisire una capacità di analisi e di giudizio tale da non farsi inculcare da nessuno!
Per quanto riguarda l’ignoranza dell’allievo Berlusconi rinvio al Ricostituente e sottoscrivo.

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