dimanche 17 mars 2013

La speranza ha una voce di donna: il discorso di Laura Boldrini



In un tempo ormai lontano, discorsi come questo venivano incisi su tavole di bronzo per sfidare il tempo e lo spazio.
Oggi, nondimeno, parole come quelle pronunciate ieri dalla neoeletta Presidente della Camera Laura Boldrini meritano d’essere pubblicate e diffuse.
Sono interventi di questo tenore, semplici, lucidi, umili nel tono ma coraggiosi nella sostanza, quelli che portano il segno di un vero cambiamento. Ognuno ci si ritrova e si sente coinvolto.

Per parte mia, sento forte la necessità di ringraziare pubblicamente la nuova Presidente per aver voluto menzionare la generazione di ventenni e trentenni, alla quale io stessa appartengo, che spesso, suo malgrado, è stata costretta “a portare i propri talenti fuori dall’Italia”.
La maggior parte di noi Italiani all’estero ha maturato nel tempo una sorta di odio-amore per il paese che si è lasciata alle spalle. Abbiamo cercato ogni giorno, ed infine trovato, buone ragioni (scuse?) per imparare a sentirci, e diventare infine, cittadini del mondo. 
Eppure, sfido anche i più cinici ed astiosi di voi, compagni dispersi ai quattro angoli del pianeta, ad ascoltare con le orecchie ed il cuore ben aperti la gentilezza, la forza e la sensibilità sociale di questa donna senza esserne, almeno per un attimo, profondamente toccati e commossi!

Riporto il cuore del discorso che è possibile ascoltare integralmente su vari siti :

[...] Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi in Italia come in molte periferie del mondo. E’ un’esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera. Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno.
Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Dovremmo impegnarci tutti a restituire  piena dignità a ogni diritto. Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri. In questa aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo. La responsabilità di questa istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno.
Quest’Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Di una generazione cha ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall’Italia.
Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore. Ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento.
Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l’aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante come ha autorevolmente denunziato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.
Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire perfino l’ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato.
Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l’economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce ogni giorno gli effetti della scarsa cura del nostro territorio.
Dovremo impegnarci per restituire fiducia a quei pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti.
Dovremo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l’intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore inesplorata di un disabile.
In Parlamento sono stati scritti questi diritti, ma sono stati costruiti fuori da qui, liberando l’Italia e gli italiani dal fascismo.
Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e per questa democrazia. Anche con questo spirito siamo idealmente vicini a chi oggi a Firenze, assieme a Luigi Ciotti, ricorda tutti i morti per mano mafiosa. Al loro sacrificio ciascuno di noi e questo Paese devono molto.
E molto, molto dobbiamo anche al sacrificio di Aldo Moro e della sua scorta che ricordiamo con commozione oggi nel giorno in cui cade l’anniversario del loro assassinio.

Questo è un Parlamento largamente rinnovato. Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e il nostro lavoro trasparenti, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli Italiani […]

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